James Bond 007 Casino Royal by Ian Fleming

James Bond 007 Casino Royal by Ian Fleming

autore:Ian Fleming [Fleming, Ian]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T08:02:02+00:00


La porta d’ingresso del Roi Galant era costituita da una cornice dorata, alta circa due metri e mezzo, che un tempo aveva forse contenuto il ritratto di qualche nobile europeo. Il night-club si trovava in un angolo della grande sala da gioco – la sala pubblica – dove funzionavano ancora un paio di tavoli di roulette e di boule. Quando Bond passò davanti ai tavoli da gioco, dando il braccio a Vesper, dovette lottare un poco con se stesso per resistere alla voglia di cambiare un po’ di denaro alla cassa e puntare qualche en plein al tavolo più vicino. Ma sapeva che sarebbe stato un gesto fuori posto e gratuito, pour épater la bourgeoisie. Una vincita o una perdita sarebbe stata comunque un affronto alla fortuna che lo aveva tanto assistito.

Il night-club era piccolo, rischiarato soltanto dalla luce delle candele, la cui fiamma si rifletteva negli specchi dalla cornice dorata. Le pareti erano rivestite di drappeggi di seta color rosso scuro che si accordavano col velluto rosso delle sedie e delle poltrone. In un angolo, un trio, piano, chitarra elettrica e batteria, suonava in sordina La vie en rose. Nell’atmosfera che palpitava dolcemente si sentiva passare una corrente di seduzione.

Li fecero accomodare in un angolo vicino alla porta. Bond ordinò una bottiglia di Veuve Clicquot e delle uova al prosciutto.

Per un po’ rimasero in silenzio ad ascoltare la musica, poi Bond si rivolse a Vesper: «È bello trovarsi qui con voi e sapere che la missione è stata portata a termine. Questo è il degno coronamento di una giornata piuttosto laboriosa!»

Pensava che Vesper avrebbe sorriso, ma invece la ragazza rispose asciutta, come se fosse intenta ad ascoltare la musica: «Sì, è vero.»

Teneva il gomito sul tavolo e il mento appoggiato sul dorso della mano, non sulla palma. Bond notò che le sue falangi erano bianche, come se la ragazza avesse stretto il pugno.

Aveva preso una sigaretta di Bond e la teneva tra il pollice e le prime due dita della mano destra, proprio come un artista tiene la matita. All’apparenza fumava con calma, ma scuoteva troppo spesso e senza motivo la sigaretta nel posacenere.

Bond osservava questi dettagli perché sentiva istintivamente la presenza di Vesper e avrebbe voluto farla partecipe della calda atmosfera di sensualità e di rilassamento nella quale si sentiva immerso; in ogni modo, tentò di interpretare la riservatezza della sua compagna come un desiderio di proteggersi contro di lui, o anche come una reazione alla freddezza che egli aveva manifestato qualche ora prima.

Decise di aver pazienza; bevve lo champagne, parlò degli avvenimenti della giornata e delle possibili conseguenze per Le Chiffre. Era sempre guardingo e accennava soltanto agli aspetti evidenti del caso.

Vesper rispondeva meccanicamente. Disse che tanto Leiter quanto lei avevano notato i due uomini di Le Chiffre, ma che non avevano sospettato di nulla quando il 58

còrso era andato a collocarsi alle spalle di Bond. Naturalmente non potevano immaginare che il nemico avrebbe osato agire nell’interno stesso del Casinò. Non appena Bond e Leiter si erano



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